La ricostruzione dopo il terremoto del 1693 fu occasione, per la città di Catania, di esprimere la magnificenza del ruolo dell’Università cittadina, la più antica ed importante dell’isola, attraverso la costruzione di un Palazzo degli Studi. L’edificio, ad impianto quadrato, occupa un intero isolato e presenta una corte centrale.
Alla costruzione del palazzo concorsero diversi architetti fra i quali Francesco e Antonino Battaglia e Giovan Battista Vaccarini.
Il Palazzo degli Elefanti, adibito a senato della città e oggi Municipio, si erge lungo il lato settentrionale di Piazza Duomo. L’edificio, è impostato su pianta quadrangolare con corte centrale circondata da porticati su due lati (nord e sud); è, inoltre, accessibile attraverso quattro ingressi coperti, posti uno per ogni. La costruzione del palazzo del Senato segue un iter progettuale molto lungo che può essere suddiviso in varie fasi, che videro l’alternanza di figure professionali importanti, quali Giovan Battista Longobardo, Giovanni Battista Vaccarini, Giuseppe Palazzotto, Stefano Ittar.
La villa è effettivamente un ampio palazzo signorile con ampio giardino storico. Sorge a chiusura della via Etnea, asse privilegiato di espansione della città in direzione nord.
Il progetto della Villa venne commissionato nel 1926 dall’avvocato Paolo Zingali Tetto all’Ingegnere e architetto Paolo Lanzerotti.
L’edificio venne, successivamente, lasciato in eredità all’Università di Catania, ed ospita oggi il Museo della Rappresentazione MU.RA.
Ai decori del piano nobile contribuirono due illustri artisti: Salvatore Gregorietti, per le vetrate del giardino d’inverno, e Gaetano D’Emanuele, per gli affreschi degli ambienti di rappresentanza.
La prevenzione e l’azione tempestiva in caso di calamità naturali per la salvaguardia dei beni culturali prevede uno studio di dettaglio mirato alla definizione degli scenari di rischio sismico dell’ area in cui è presente il sito oggetto di studio. Si farà, inoltre, riferimento ad una analisi del rischio basata sullo studio deterministico della azione sismica in relazione ai terremoti di scenario del 11 gennaio1693 e del 20 febbraio 1818, nonché ai terremoti registrati del:
– 13 dicembre 1990
– 29 ottobre 2002
– 26 dicembre 2018
Una volta definito il terremoto atteso, si prevede di effettuare simulazioni numeriche del comportamento degli edifici soggetti ad azioni sismiche, in grado di fornire gli scenari di danno che potranno manifestarsi in occasione del terremoto atteso e restituire gli indici di vulnerabilità. Verranno utilizzati modelli di simulazione originali, proposti nell’ambito della ricerca dal DICAR, calibrati sui dati ottenuti dalle attività di rilievo, di monitoraggio dinamico e dalle prove in situ necessarie per caratterizzare le proprietà meccaniche dei materiali. Il monitoraggio dinamico, sarà effettuato a cura del gruppo di ricerca dell’INGV e sarà basato sulla risposta degli edifici alle vibrazioni ambientali.
Per la villa verranno, invece, effettuate simulazioni numeriche del comportamento non lineare dell’edificio in condizioni sismiche, orientate alla calibrazione di un avanzato modello di calcolo basato sui dati ottenuti da indagini dirette ottenute da rilievo di dettaglio e indagini in situ, ma anche sulla base di prove dinamiche.
archiviare, ottimizzare e comunicare in modo chiaro la molteplicità dei dati raccolti e le informazioni accuratamente selezionate derivanti dalle attività di indagine storico-archivistica e di rilievo digitale (Laser Scanner e fotogrammetria multi-immagine).
– reperimento ed analisi dei dati relativi alle perforazioni, nonché alle caratteristiche geotecniche e geologiche proprie dei sondaggi eseguiti e disponibili nell’area oggetto di studio.
– caratterizzazione geotecnica del sito e definizione del modello geotecnico di sottosuolo e dinamica dei campioni prelevati dal sito, a seguito della esecuzione di prove di laboratorio;
– studio del fenomeno di amplificazione sismica locale che esprime la capacità del sottosuolo di modificare i diversi input sismici che lo attraversano, anche in base all’analisi del comportamento non lineare del terreno;
– studio dei fenomeni di interazione terreno-struttura.R
– misure di rumore sismico ambientale finalizzate al monitoraggio strutturale;
– valutazione dei possibili fenomeni di amplificazione sismica locale dei terreni di fondazione;
– monitoraggio e controllo strutturale con sistemi di acquisizione e sensoristica realizzata nell’ambito del progetto eWAS.
implementazione e calibrazione di modelli di calcolo avanzati, basati su macro-elementi, a partire dalla risposta dinamica alle vibrazioni ambientali monitorata su edifici esistenti mediante strategie di model updating. A questo scopo viene impiegata una strategia originale, a macro-elementi discreti, sviluppata proprio all’Università di Catania.
Queste attività consentiranno di pervenire a una più attendibile valutazione della prestazione sismica degli edifici esistenti ed in particolare a carattere storico-monumentale poiché basata su una validazione sperimentale in campo dinamico e sulle proprietà dei materiali effettivamente rilevate in situ mediante da prove non distruttive e semi-distruttive.
implementazione di un modello di calcolo nell’ambito di una strategia originale, a macro-elementi discreti, sviluppata proprio all’Università di Catania.
Queste attività consentiranno di pervenire a una accurata valutazione della vulnerabilità sismica dell’edificio.